60 anni di comunicazione

1959 - Lebole

Siamo fuori dal tunnel

E’ un’Italia profondamente martoriata quella che esce dalla seconda guerra mondiale, nel corpo e nello spirito, ancora fortemente legata a modelli di consumo arcaici. Basti pensare che quasi il 50% della popolazione è impiegata nel settore agricolo. Di quel poco che si riesce a guadagnare, quasi il 60%, si spende per mangiare.
C’è ancora poco spazio per i consumi di massa, non a caso le prime pubblicità che si fanno notare sono quelle della pasta: Barilla e Buitoni.
Guardando a questa “Italia affamata di nuovo” Caterina Lebole trasforma il commercio di stoffe e tessuti, in laboratorio di sartoria. A metà degli anni ’50, i suoi figli creano la GEM’S di Giannetto e Mario Lebole nel centro di Arezzo. Hanno capito che è arrivato il tempo per un nuovo ciclo: trasformare in industria la neonata attività di confezioni. Per Arezzo e provincia, un’area geografica ancora fortemente legata all’economia rurale e agricola è una svolta epocale. Le poche sarte impiegate diventano adesso decine e decine di operaie. Una generazione di nuove donne si affaccia alla storia.

Lebole - Anno 1959

Lebole - Anno 1960

Nasce un’azienda di respiro europeo

Cambiano i costumi e nelle famiglie entrano nuovi ruoli ed abitudini. Nell’estate del ’59 i fratelli Lebole depositano il marchio LEBOLE. Nel ’62 viene inaugurato lo stabilimento di Arezzo con la denominazione Lebole Euroconf.
Con una superficie coperta di 75.000 metri quadrati e 1500 addetti si presenta al mondo come uno dei più importanti d’Europa, all’avanguardia per tecnologie e produzione. Un gruppo di giovani pubblicitari rinnova linguaggi e stili: Boggeri, Carboni, Munari, Huber e Armando Testa. In mezzo alle pubblicità di detersivi, cucine, cere per pavimenti e creme si nota l’uomo metro, il bel marchio disegnato da Sepo (nome d’arte di Severino Pozzati) per la neonata Industria di Confezioni LEBOLE di Arezzo.

Lebole - Anni 60

L’Italia… ha un debole per l’uomo in Lebole

Lebole fa il suo esordio dentro Carosello con una prima produzione nel 1961, con Angelo Lombardi, figura mitica della tv di quegli anni, dove teneva una seguitissima trasmissione sulla vita degli animali. Con lui, in quella prima uscita, lo stilista che mise la firma alla prima collezione delle confezioni Lebole: Angelo Litrico. Nel biennio ’62-’63 con una doppia esposizione di testimonial, prima Armando Francioli, uno dei volti più famosi della tv italiana degli anni ’60-‘70, interprete di sceneggiati e di tantissimi film, in coppia con la fascinosa Alida Chelli e poi l’anno dopo Luisella Boni con Pippo Baudo: in quei caroselli si afferma lo slogan che segnerà per sempre la vita del Brand : “HO UN DEBOLE PER L’UOMO IN LEBOLE”.

Lebole - Anni 60

Lebole - Anni 70

Gli italiani si innamorano di questo slogan

Carosello nel corso degli anni vide andare in scena il meglio dei comici, dei cantanti, degli attori di prosa, divenendo anche un contenitore di proverbiali modi di dire. I tic verbali, le battute ripetitive degli spettacolini, gli slogan finali entrarono nel linguaggio di tutti i giorni, così anche lo slogan LEBOLE divenne “storia”, divenne un passaparola. Fu usato anche negli anni a seguire ’64-’65-’66- ‘67 con Armando Francioli, e poi nel ’68-’69 da Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni, comici in voga nel momento; infine all’inizio degli anni ’70 sempre con Francioli per concludere nel 1974 con Dino Sarti, estroverso cantante, cabarettista e attore. E’ all’inizio degli anni ’70, nel 1972 per l’esattezza, che si conclude il passaggio della LEBOLE all’E.N.I.

Lebole - Anni 70

Lebole - Anni 80

Arrivano gli anni ’80

Edonismo e individualismo. Il 1° gennaio 1977, Carosello conclude la sua ventennale esperienza. Di lì a poco si aprirà una nuova stagione della televisione in Italia. A partire dagli anni ’80 arriverà la tv commerciale.
Dopo un’epoca, dove a potersi permettere la tv erano pochi e selezionati investitori, arriva il tempo in cui la tv esplode con una invasione che non ha precedenti: si arriva ai 600.000 spot all’anno, un numero che non ha eguali in nessun paese e che da solo supera la somma di tutti gli altri paesi europei. E’ come un tappo che salta. Sembra essere l’inizio di una grande festa senza fine. Nel 1987 il gruppo LEBOLE viene acquisito da Marzotto.

Lebole - Anni 80

Lebole - Anni 90

Arrivano gli anni ’90

Sono gli anni in cui qualcuno afferma che dove c’è Barilla c’è casa, l’uomo Del Monte dice sì, altri ancora che più lo mandi giù e più ti tira su, c’è una banana che si laurea con dieci e lode, e qualcuno, distrattamente, si beve Milano. Intanto, in mezzo a tanti slogan, si sente ancora forte l’eco della voce femminile che ha un debole per l’uomo in Lebole. Anche se siamo negli anni ’90. Anche se sta emergendo l’uomo non deve chiedere più, anzi mai. E la donna neppure. Siamo alla fine del millennio. Nel 2002 l’asset produttivo e organizzativo del Brand LEBOLE viene trasferito alla casa madre di Valdagno nella sede storica del gruppo Marzotto.

Lebole - Anni 2000

Il nostro futuro è un grande passato

Nel 2005 il passaggio del marchio Lebole alla Valentino FASHION GROUP.

Siamo alle porte di una nuova grande avventura: la ripartenza e il rilancio del marchio Lebole, con l’imminente ritorno a casa.
Un ritorno in famiglia, un ritorno alle origini.

Lebole - Anni 2000

Lebole - Anni 2012

2012 … Un futuro tutto da scoprire

All’origine dello straordinario successo del brand Lebole è stata la capacità della famiglia Lebole di immaginare un futuro fatto di innovazione, tecnologia e stile. Oggi, essere chiamati di nuovo ad immaginare il futuro con un grande progetto di rilancio del marchio è una grande sfida che carica tutti di una forte energia positiva. La possibilità di rimettere al centro la tradizione e l’orgoglio di persone, volti, passione, storia. Quello da cui ripartono gli eredi dei fondatori è un grande progetto, con tante idee, tanto futuro davanti e tanta storia alle spalle. E’ bello sapere che la storia continua … “Ho un debole per l’uomo in LEBOLE”.

Lebole - Anni 2010

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